Oggi è la festa dei lavoratori e prevedo già che, come tutti gli anni, si rincorreranno e si perderanno fiumi di parole vuote e di retorica sul lavoro, sulla sicurezza, sull'equità e sul diritto, sulla crescita e sull'occupazione.
Eppure, mai come quest'anno, queste parole mi irritano e alla fine mi chiedo cosa ci sia davvero da festeggiare...visto che troppo spesso la disperazione e la rabbia prendono il sopravvento.
Festeggiamo un'Italia vecchia, stanca, che si piega al potere, un'Italia che ha poche speranze, che non contempla i giovani, le famiglie, l'intraprendenza e la voglia di fare.... un'Italia che non investe nelle donne, un'Italia che non ne ha capito il valore, un'Italia che denigra gli anziani e i malati, che mortifica le scuole, l'istruzione e la ricerca.
Festeggiamo un lavoro che non c'è, festeggiamo le aziende che chiudono, che delocalizzano all'estero,festeggiamo le tasse che aumentano su tutti indiscriminatamente, festeggiamo i furbi che la fanno franca, festeggiamo la perdita del valore del nostro stipendio, festeggiamo i tagli...
Festeggiamo una casta che nemmeno sa di cosa sto parlando perchè vive in un mondo parallelo al nostro fatto di lucette e balocchi, festeggiamo gli ultimi anni di cassa integrazione perchè poi ci toglieranno pure quelli, festeggiamo il precariato, le aperture domenicali, la "flessibilità" del lavoratore, i suicidi dei piccoli imprenditori strangolati dai debiti.
Festeggiamo le silenti morti bianche quotidiane.
Festeggiamo le silenti morti bianche quotidiane.
Che tristezza questo primo maggio.
Si fa fatica a sorridere.
Eppure c'è chi ce la fa... chi riesce a regalare un sorriso, una speranza a questa Italia nonostante le tensioni e le difficoltà, c'è chi non perde la voglia di cercare un nuovo lavoro, di adattarsi alle nuove realtà, di mettersi in gioco anche se è dura, di fare figli, di essere generoso e di non smettere di sognare... perchè al di là della sterilità e ipocrisia della nostra classe politica l'Italia è un popolo formato soprattutto da brava gente, che si rimbocca le maniche sempre.
E allora va a loro il primo maggio. Un primo maggio dal sapore di stanchezza e di difficoltà, ma pur sempre un primo maggio.
bellissimo qsto post!una riflessione che condivido!
RispondiEliminaGrazie!!!
EliminaSai sempre trovare le parole più "dolci" per dire tutto quello che la maggior parte della gente esprime sottoforma di malumori e sbuffi...
RispondiEliminaMicol, tu usi sempre parole meravigliose con me! Grazie!
EliminaConcordo co n le tue riflessioni...Comunque, anche se in ritardo, buon 1°maggio :)
RispondiElimina:-)
EliminaCome hai ragione... purtroppo :(
RispondiEliminaVedo proprio che sono pensieri condivisi...
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