mercoledì 4 aprile 2012

Solidarietà...

Il titolo di questo post ha un sapore di bontà, di positività e invece la "solidarietà" si riferisce alla mia posizione di cassa integrata: anch'io, da poco più di una settimana sono, mio malgrado, entrata a far parte della corposa schiera di italiani e non che appartengono a questo sottotipo di lavoratori... lavoratori a metà.

Nel pieno della mia felicità da part time (fino ai 3 anni di Anna, ma non ci si può certo lamentare) ecco arrivare la tanto discussa CASSA INTEGRAZIONE, declinata nella figura del contratto di solidarietà per quanto riguarda l'azienda per cui lavoro.

Era da tempo che se ne parlava, già da prima della mia maternità si ricorrevano voci di corridoio di bilanci in rosso, di disavanzi negativi in bilancio... nel corso di questi ultimi anni ho visto lasciar scadere contratti a tempo determinato di ragazzi davvero in gamba, ho visto una riorganizzazione aziendale che ha nettamente peggiorato il servizio reso ai clienti con conseguente aumento di stress per noi, perdita di clientela e anche di colleghi.
Ho visto la mia maternità (come quella di altre) non essere rimpiazzata, con il mio lavoro spalmato alla meno peggio tra le colleghe che restavano e che arrancavano per riuscire a sistemare tutto.
E oggi, vedo, definito, questo contratto di solidarietà: per evitare di essere licenziati, vista la necessità dell'azienda di contrarre i costi derivanti dal personale, lavoriamo tutti ma lavoriamo meno.

Questo significa tre cose:
  1. meno stipendio
  2. più stress per gestire il lavoro che nel frattempo non si è certo ridimensionato
  3. più tempo per me e la mia famiglia
  4.  
Da una parte sono preoccupata, la rata del mutuo e la retta dell'asilo nido di Anna non sono certo "solidali" con me, ma dall'altra cerco di cogliere anche questo momento come un'opportunità.

Penso che avrò più tempo (e oggi come oggi è molto bella questa cosa!): esco prima e riesco ad andare a prendere la piccola al nido senza correre come una disperata.

Lascerò spazio alla lentezza: conseguenza del maggior tempo a mia disposizione e specchio di ritmi più naturali.

La stagione promette giornate lunghe e colorate e sicuramente approfitterò di questa luce che illumina la mia casa per viverla anche in ore per me inusuali.

Minor stipendio significa maggiore oculatezza nella spesa: significa rinunciare al superfluo e quindi inquinare meno, significa muoversi di più con la bici, significa autoprodurre in casa quanto più possibile... se pensavo di fare già abbastanza ora è giunto il momento di fare di più.

Da oggi si stila la lista dei desideri: le cose che vorrei non le compro con impulsività ma le ragiono... il tempo mi dirà se erano desideri veri o passeggeri...e nel frattempo faccio quadrare i conti.

Per ora in cima alla lista c'è la mia giornata con Davide: dopo 13 mesi in simbiosi con Anna, io e lui sgattaioliamo via per una gita in giornata da sposini... venerdi ne approfittiamo delle mie ferie forzate e andiamo via... la meta è ambita da mooolto tempo, (anni e anni per la precisione), ma devo confidare in una giornata di sole per poterla realizzare...
Vi aggiornerò al prossimo post!


 


1 commento:

  1. Anche nella mia azienda dal 1°marzo c'è la cassa integrazione. Per il momento io ne sono rimasta fuori, quindi lavoro ancora a tempo pieno. Poi chissà.
    Come scrivi giustamente tu in questa situazione così confusa e incerta l'unica cosa è cercare di pensare positivo e vedere il bicchiere mezzo vuoto... Incrociamo le dita!
    Io e Leo sono 14 mesi che non passiamo una giornata da soli! Anche noi dovremmo organizzare, ma con il fatto che tutto il giorno sto fuori per lavoro, mi sento un po' in colpa ad abbandonare Matteo anche nel mio tempo libero :P
    Buona gita! Un bacione!
    Simona
    (Sitra)

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